ARTE DEL II DOPOGUERRA
INFORMALE ED ESPRESSIONISMO ASTRATTO
II Dopoguerra
(fine anni 40 e anni 50 e 60):
crisi morale, ideologica, politica e sociale
PROFONDO
DISAGIO ESISTENZIALE
NASCE L’ARTE DELL’INCOMUNICABILITA’
(esperienza artistica molto intellettuale,
l’opposto della
Pop Art)
Matrici: Dada, Espressionismo, Surrealismo
Filoni e
protagonisti:
INFORMALE:
- europeo: INFORMALE
- americano: ESPRESSIONISMO ASTRATTO
INFORMALE:
- gestuale/segnico
- materico
AMERICA:
ESPRESSIONISMO ASTRATTO:
- ACTION PAINTING:
-
POLLOCK (artista bohémien,
psicolabile e alcolizzato; vicino alla psicanalisi junghiana; sostenuto da
Peggy Guggenheim; matrici: surrelismo,
arte popolare messicana, arte dei nativi americani e cubismo; dripping; il
ruolo del caso ma ”ogni buon artista dipinge solo ciò che è”).
-
Kline (“non dipingo le
cose che vedo ma le sensazioni che esse mi suscitano”)
-
De Kooning
- COLOR FIELD
-
ROTHKO (russo emigrato
negli Stati Uniti, muore suicida; uomo colto amante di musica e filosofia; il
colore provoca emozioni; il grande formato aiuta la comunicazione tra stati
d’animo e profondità di pensiero)
- SCUOLA DEL PACIFICO
-
Tobey
EUROPA:
INFORMALE
- GESTUALE/SEGNICO
-
Wols (morto
alcolizzato neanche quarantenne; il caso fa emergere le profondità della
psiche; perseguitato dal Nazismo)
-
Mathieu
-
Vedova
-
Afro
-
FONTANA (Spazialismo:
non si impone allo spettatore un tema figurativo ma lo si mette nella condizione di crearselo da
sé attraverso la sua fantasia e le emozioni che riceve; lo spazio non rappresentato
ma determinato dall’opera; intuisce
precocemente le possibilità dell’uso delle nuove tecnologie; importanza del
gesto)
- MATERICO
-
FAUTRIER (iniziatore
della pittura informale europea; influenza di Turner; partigiano
antinazista; serie “ostaggi”, 1943-45,:
teste di prigionieri nelle mani dei nazisti realizzati con colore come pura
materia)
-
DUBUFFET (conia la
definizione di Art brut =
manifestazioni espressive spontanee senza alcuna intenzionalità estetica; anni
60: Hourloupe che apre la strada al graffitismo))
-
Tapies (libertario e
antifranchista; vasta cultura filosofica e musicale)
-
BURRI (si accosta alla
pittura dopo la prigionia in un campo di concentramento nel Texas; di Città di
Castello, risiede a Roma; materia come metafora e portatrice di vissuti, di
umanità; anni 50: sacchi e legni combusti; anni 60: plastica nera rossa e
trasparente -cellophane- combusta; anni 70: cretti –caolino, bianco di zinco e
vinavil su cellotex-)
GIAPPONE:
-
Gruppo Gutaj (=volontà
di concretizzare la spiritualità della materia”)
Caratteri:
-
NO MIMESIS
-
NEGAZIONE DELLA FORMA (sia figurativa che astratta)
-
PROTAGONISMO DELLA MATERIA (materiali e tecniche non intesi
come mezzi)
-
PROTAGONISMO DEL GESTO E DELL’ATTO CREATIVO (l’opera non è
nel risultato ma nel suo farsi)
-
ARTE DELLA SCELTA, COME “CREAZIONE DI OPPORTUNITA’ (ruolo
del caso, della spontaneità e della fantasia)
-
PROCESSO DI IMPROVVISAZIONE PSICHICA
-
ARTE ESPRESSIVA E SOGGETTIVA
-
in America soprattutto: GRANDE FORMATO
POP ART
Anello di congiunzione con l’opposto
informale: New Dada (Rauschemberg –
combine-paintings; transfert - e Jhons –cartine geografiche, bandiere,
bersagli, numeri -) e Nouveau Réalisme (Arman, César, Klein,
Tinguely) degli anni 50 e 60:
riscoperta dell’oggetto quotidiano (poetiche dell’objet trouvé); da
un’arte d’élite, intellettuale, ad un’arte popolare
Anni 60 in
America dopo una breve stagione inglese (Richard Hamilton)
- definizione: POP Art = ARTE POPOLARE, di massa, prodotto di consumo che è attenta agli oggetti, ai miti, ai linguaggi della società dei consumi.
Non c’è ribellione ma simbiosi con
il nuovo modello di società anche se non mancano, in taluni casi, ironia e demistificazione.
Le immagini sono vuote di significato (Lichtenstein: “non sono sicuro del tipo di messaggio
sociale contenuto nella mia arte, ammesso che ve ne sia uno. A dire il vero io
non intendo trasmetterne alcuno. Non mi interessa una tematica che insegni
qualcosa alla gente, o che cerchi, in qualche modo, di migliorare la nostra
società”; Andy Wharol: “comprare è più
americano di pensare, e io sono americano come qualsiasi altro”).
- soggetti: l’universo del quotidiano artificiale
Claes Oldemburg: Toilette molle (ironia); Gelati da passeggio in morbido pelo (oggetti
di consumo enfatizzati per dimensione, colore, confezione); Screwarch e
Shuttlecocks
Roy Lichtenstein: i fumetti come Whaam! o M-Maybe (enfatizzazione del fumetto,
linguaggio popolare) o Il tempio di Apollo IV (parte da una immagine
convenzionale, una cartolina, una foto da depliant, turismo come prodotto di
consumo)
Andy Warhol:
-
prodotti di massa: Green Coca Cola Bottles, Minestra in
scatola Campbell’s
-
miti di massa (cinematografici, politici, musicali): Marilyn
-
immagini di massa: sedia elettrica (foto di giornale,
nessuna carica emotiva: “incredibile quanta gente appende nella propria camera
da letto un quadro raffigurante la sedia elettrica, soprattutto quando i colori
del dipinto sono uguali a quelli delle tende”)
- tecniche e linguaggi: tecniche che imitano la produzione industriale, la serialià; tecniche spersonalizzanti; materiali artificiali della modernità)
Andy Wharol:
-
Factory (=fabbrica dove impiega aiuti-operai a cui fa
eseguire le proprie opere)
-
Serigrafia
-
moltiplicazione del soggetto (Green Coca Cola bottles)
Roy Lichtestein:
-
proiezione del soggetto sulla tela in modo da ingrandirlo;
ricalco con colori ad olio e magna; collaborazione di aiuti per le parti più
ripetitive e noiose
Claes Oldemburg: materiali industriali
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