giovedì 9 maggio 2013

ARCHITETTURA ORGANICA 1 - Lezione1 - Wright (appunti)


Frank Lloyd Wright e l’architettura organica


IL MESTIERE 1885 – 1893
Frank Lloyd Wright è un architetto statunitense.
Si iscrive alla Scuola di Ingegneria di Madison nel Wisconsin, ma dopo due anni, insoddisfatto, l'abbandona.
Nel 1887 si trasferisce a Chicago ed entra nello dallo studio Adler & Sullivan e da quel momento considererà Louis H. Sullivan (1856 - 1924) il suo unico maestr­o ("amato maestro")..
Mentre lavora da Sullivan progetta e costruisce edifici in proprio.
Nel 1893 inizia così la sua attività da libero professionista.

PRAIRIE HOUSES (Case della prateria) 1889 – 1909
In quegli anni Wright inizia ad elaborare la sua visione dell'architettura e del modo di abitare. Ogni individuo dovrebbe avere una sua casa e questa casa dovrà essere parte della natura.
La tipologia dell'architettura domestica americana viene trasformata e scomposta secondo precise regole. Le nuove composizioni, organizzate generalmente su due assi, hanno come perno il camino e terminano verso l'esterno con dei portici ottenuti con l'aggetto del tetto; nascono così le "prairie houses", per una committenza borghese.
La Robie House (Chicago, USA, 1908-1909). Costruita su tre piani sfalsati presenta i servizi al piano terra, la zona giorno al primo piano e la zona notte al secondo. Si vede qui, come teorizzerà lo stesso Wright, che la casa si genera dall’interno e la sua qualità si esprime come un incastro di volumi sfalsati che esprimono gli spazi interni e si sviluppano nello spazio circostate come un organismo.

IN EUROPA (1909 – 1911) E IN GIAPPONE
Nell'autunno del 1909 rompe con l'ambiente americano e compie un lungo viaggio in Europa. Con la sua seconda moglie si trasferisce a Firenze e vi risiede per più di un anno. Verso la fine del 1911 ritorna negli Stati Uniti e sul "colle splendente" (Taliesin East) apre il suo nuovo studio d'architettura.
Nel 1915 un inserviente della comunità-studio di Taliesin I in preda a una follia omicida, uccide sette persone (tra cui la seconda moglie di Wright e i suoi due bambini) e mette a fuoco l'edificio.
Wright si riprende a fatica.
Si risposa per la terza volta e si reca in Giappone (c’era già stato una prima volta nel 1905) dove ricevette dalla famiglia dell'imperatore l'incarico di edificare l'Imperial Hotel (1916-1922, demolito nel 1968). L’architettura giapponese (setti murari leggeri, relazione interno esterno/natura) influenzerà in modo significativo l’arte di Wright.

I MAYA DELLO YUCATÁN 1917–1924
Dopo il successo dell'esperienza giapponese, dopo aver perso la terza moglie e averne trovato una quarta, Wright incomincia una nuova ricerca.
La ricerca si direziona verso l'architettura autoctona. Le costruzioni dei Maya e le strutture formali dei pellirossa sono il riferimento per le nuove composizioni.

GLI ARCHITETTI EUROPEI 1924 –1934
Nel 1924 un nuovo incendio distrugge il ricostruito Taliesin II. Nel 1925 risorge (come una fenice) Taliesin III. La recessione del 1929 rallenta l'attività dello studio che viene trasformato in "bottega".
Nel 1932 Wright partecipa al MOMA di New York all'importante mostra di Architettura Contemporanea. Conosce Mies, Le Corbusier e altri architetti europei. Lo stimolo che arriva dall'Europa spinge gli uomini di Taliesin a sviluppare nuove ricerche.
Nasce Broadacre City, la risposta americana alla Ville Radieuse di Le Corbusier.

GLI ANNI TRENTA
Nella seconda metà degli anni Trenta Frank Lloyd Wright ritorna con un linguaggio rinnovato. L'utilizzo del cemento armato e la ricerca razionalista dei colleghi europei non hanno lasciato insensibile il maestro di Taliesin.
In quegli anni Wright realizza le opere più fortunate e che hanno avuto una grande successo di pubblico. In particolare costruisce tra il 1936 e il 1939 la sua opera più famosa in assoluto. Per dirla con le parole di Bruno Zevi:
"che... segna l' apice poetico del metodo organico e la massima vetta raggiunta dalla libertà creativa"
"In una magnifica foresta, uno sprone di solida roccia che sorge a fianco di una cascata... la soluzione naturale apparve quella di sospendere in aggetto la casa al suo sostegno roccioso, sopra la cascata. La prima, tra le case da me costruite, eseguita in cemento armato: e perciò la sua forma si modellò sulla grammatica di questo tipo di costruzione" (F.L. Wright)
È indubbio che la "Casa sulla cascata" (Bear Run, Pensilvania, USA, 1934 -1936) é uno degli edifici più importanti dell'architettura moderna, ed è anche la costruzione che ha sicuramente il maggior numero di ammiratori (tra gli addetti ai lavori e non). Non c`é disegno bidimensionale che la rappresenti egregiamente; la sua struttura, la sua forma, e il suo spazio sono comprensibili unicamente tridimensionalmente.
-          INTEGRAZIONE NATURA-ARCHITETTURA (contesto, forme centrifughe/aggetti,...);
-          USO MISTO DI MATERIALI E TECNICHE INDUSTRIALI E NATURALI (cemento e pietra).

USONIAN HOUSES (La casa usoniana) 1934 – 1959
La naturale evoluzione delle "case della prateria" (Prairie Houses) sono le "Usonian Houses" (Usonia cioè gli USA). Per Wright l'edilizia domestica è un tema che non va trascurato, e come nelle Prairie Houses anche le Usonian Houses si basano sul principio: "per ogni uomo uno stile" e per ogni sito un progetto conforme.
Le nuove case non sono più impostate su uno schema a croce con il camino centrale. Le ultime tipologie sviluppate da Wright presentano una maggior integrità spaziale; la cucina diventa parte del soggiorno e il tutto si sta adattando al nuovo modo di vivere degli americani.

BROADACRE CITY 1934–1958 (URBANISTICA)
Wright con Broadacre City (ampio acro) propone di urbanizzare l'intero territorio (Città regione) assegnando ad ogni abitante un suo pezzo di terra (un acro = 4047 mq). La città è proiettata orizzontalmente e la comunicazione è vinta da futuristici mezzi di trasporto.
L'altra possibilità (la provocazione) è quella di costruire delle gigantesche strutture che possano contenere centinaia di migliaia di persone: "The Illinois" (Il grattacielo alto un miglio, Illinois, USA, 1956).
Wright ha studiato nei minimi dettagli la sua "Città cielo" di 528 piani, ecco alcuni dettagli: 130'000 abitanti, 76 ascensori ad energia atomica, 15'000 posteggi. Terrazze per 150 elicotteri. Membrature in alluminio e acciaio inossidabile. Fondazione antisismica.

LA LINEA CURVA 1940 – 1959
Negli anni quaranta la sperimentazione wrightiana si accentra sulle possibilità funzionali e formali delle matrici incurvate.
La pianta degli uffici Johnson Wax è generata da cerchi. Nel tempo i cerchi acquisiscono la terza dimensione e con il Guggenhaim Museum (New York, USA, 1946 - 1959) la continuità spaziale.
In quest’ultimo, l’area espositiva è costituita da una rampa elicoidale che si dilata procedendo verso l’alto e le cui pareti accolgono le opere.

ARCHITETTURA ORGANICA
Wright è considerato il padre dell’architettura organica.
A.O.= espressione usata per indicare un metodo di progettazione che segue le leggi degli organismi naturali.
Tradotto: flessibilità e complessità geometrica in aderenza, oltre che alle esigenze di chi abita, alle sue necessità psicologiche, anche al sito naturale; specificità dei materiali (materiali in armonia con il territorio dove l’edificio sorge).
«Per Architettura Organica io intendo un'architettura che si sviluppi dall'interno all'esterno, in armonia con le condizioni del suo essere, distinta da un'architettura che venga applicata dall'esterno.»

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